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Archivio Provinciale Cappuccini Lombardi
(Sigla: APCL)
Solo dal 1613 iniziò, in modo un po sistematico, la
raccolta di documenti e la stesura delle cronache conventuali.
Nacquero così i due archivi provinciali delle due province (Brescia
e Milano). Quegli archivi, con le soppressioni del 1810, andarono
distrutti o dispersi. Solo pochi documenti sono stati recuperati
e sono presso larchivio provinciale. Si spera sempre che
altri documenti siano presso altri archivi, ma non si sono
trovati dove avrebbero dovuto essere, cioè allArchivio di
Stato di Milano, dove è confluito solo lArchivio degli
annalisti, cioè dei religiosi incaricati di scrivere gli annali
dellordine. Per far ciò ricevevano notizie e soprattutto
biografie da tutto lordine.
Ciò significa che sono pochissimi i documenti antichi in
possesso dellArchivio attuale.
Con il ritorno dei
cappuccini in Lombardia (1835) e la riorganizzazione in ununica
provincia ripartì anche larchivio provinciale, che, in
senso strettissimo, raccoglie i documenti prodotti dal ministro
provinciale e dai suoi uffici:
In senso lato, invece, larchivio raccoglie molti altri
documenti:
A
partire dal 1932 p. Giannantonio Agosti da Romallo, p. Marino
Mariani da Desio, p. Carlo Varischi da Milano iniziarono a
raccogliere manoscritti, incunaboli, cinquecentine, stampe ed
altro che si trovavano nei conventi ed entrarono successivamente,
almeno in parte, nellarchivio provinciale. Per cui si
conservano alcuni manoscritti del XV secolo, precedenti la
riforma cappuccina.
Dal 1982 si è cominciato a recuperare materiale archivistico
negli altri archivi attraverso indagini particolareggiate e
microfiches, per farne poi dei cataloghi.
Sono raccolti documenti da:
Archivio Generale dellOrdine fino al 1909 (già catalogato)
Archivio di Stato di Milano
Archivio della Rezia e Mesolcina (le due missioni affidate alle due antiche province)
Vari altri archivi.
La computerizzazione dellarchivio è ancora allinizio. Siamo a buon punto nella schedatura scientifica (il necrologio attuale è inaffidabile) totale dei cappuccini dei secc. XIX-XX, mentre siamo solo allinizio per i secoli precedenti.
I manoscritti dei religiosi, per regola, non possono essere consultati prima che siano trascorsi 70 anni dalla loro morte.
Per gli orari si seguirà quanto indicato nelle informazioni
della biblioteca: si veda il sito
www.infoteca.it/bfcp/opac.htm